IL KOBUDO NELLA STORIA

Il Kobudo nasce ad Okinawa, la più grande delle isole Ryu-Kyu poste tra il Giappone e le coste orientali della Cina, posizione di importanza strategica nella rete di comunicazione con i grandi centri commerciali dell’Est Asiatico. Okinawa divenne il centro di un commercio estremamente fiorente, soprattutto dopo il 1429, anno in cui si instaurò nell’isola la prima dinastia Sho che pose fine ad un periodo di instabilità provocato da una guerriglia interna. Nel 1470 tuttavia crollò la dinastia regnante, a cui seguì un periodo di agitazione fino alla restaurazione della nuova dinastia Sho sette anni dopo. La nuova casa regnante dovette affrontare fin da subito l’indisciplina di alcuni signori ribelli e così nel 1483 venne promulgato un editto secondo il quale nessuno (nobile o plebeo) avrebbe potuto portare armi; si stabilì quindi che tutte le armi fossero portate al castello di Shuri e che tutti i nobili prendessero stabile dimora nella capitale reale sotto il diretto controllo del re.
Lo stato di benessere continuò fino al 1609, anno in cui Okinawa si rifiutò di sottostare allo Shogun, ostacolando così l’unificazione del Giappone. Okinawa allora fu occupata e sottomessa, il re venne portato a Edo (=Tokyo) e rilasciato soltanto dopo essere stato trasformato in una importante pedina politica giapponese. L’editto che vietava l’uso delle armi restò in vigore solo per gli abitanti dell’isola, non certo per i samurai che venivano dal Giappone. Tale situazione portò allo sviluppo delle Arti Marziali dell’isola, per il bisogno di difendere la propria famiglia, i propri beni e i propri raccolti dagli invasori e dai ladri. Gli agricoltori e i pescatori svilupparono, grazie anche alla tradizione cinese, uno stile che utilizzava gli attrezzi del proprio mestiere come vere e proprie armi: il Kobudo.
Così come i loro antichi predecessori che si opponevano ai Signori di Okinawa, gli attuali praticanti del Kobudo si allenavano con i kata, che rappresentano la tradizione da tramandare da Maestro ad Allievo per preservare le caratteristiche e i segreti di uno stile. I kata sono studiati per consentire di raggiungere la perfezione dei movimenti e la coordinazione tra corpo e arma, la quale tende a diventare una naturale “estensione” del proprio corpo.

Il Kobudo nasce ad Okinawa, la più grande delle isole Ryu-Kyu poste tra il Giappone e le coste orientali della Cina, posizione di importanza strategica nella rete di comunicazione con i grandi centri commerciali dell’Est Asiatico. Okinawa divenne il centro di un commercio estremamente fiorente, soprattutto dopo il 1429, anno in cui si instaurò nell’isola la prima dinastia Sho che pose fine ad un periodo di instabilità provocato da una guerriglia interna. Nel 1470 tuttavia crollò la dinastia regnante, a cui seguì un periodo di agitazione fino alla restaurazione della nuova dinastia Sho sette anni dopo. La nuova casa regnante dovette affrontare fin da subito l’indisciplina di alcuni signori ribelli e così nel 1483 venne promulgato un editto secondo il quale nessuno (nobile o plebeo) avrebbe potuto portare armi; si stabilì quindi che tutte le armi fossero portate al castello di Shuri e che tutti i nobili prendessero stabile dimora nella capitale reale sotto il diretto controllo del re.
Lo stato di benessere continuò fino al 1609, anno in cui Okinawa si rifiutò di sottostare allo Shogun, ostacolando così l’unificazione del Giappone. Okinawa allora fu occupata e sottomessa, il re venne portato a Edo (=Tokyo) e rilasciato soltanto dopo essere stato trasformato in una importante pedina politica giapponese. L’editto che vietava l’uso delle armi restò in vigore solo per gli abitanti dell’isola, non certo per i samurai che venivano dal Giappone. Tale situazione portò allo sviluppo delle Arti Marziali dell’isola, per il bisogno di difendere la propria famiglia, i propri beni e i propri raccolti dagli invasori e dai ladri. Gli agricoltori e i pescatori svilupparono, grazie anche alla tradizione cinese, uno stile che utilizzava gli attrezzi del proprio mestiere come vere e proprie armi: il Kobudo.
Così come i loro antichi predecessori che si opponevano ai Signori di Okinawa, gli attuali praticanti del Kobudo si allenavano con i kata, che rappresentano la tradizione da tramandare da Maestro ad Allievo per preservare le caratteristiche e i segreti di uno stile. I kata sono studiati per consentire di raggiungere la perfezione dei movimenti e la coordinazione tra corpo e arma, la quale tende a diventare una naturale “estensione” del proprio corpo.